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Energia, comunità energetiche, rinnovabili Come consumare meno e meglio. Confindustria e CNA “Ma avremo ancora bisogno di gas”

Il convegno di Pian del Bruscolo sul mercato dell’energia e sulle prospettive

PESARO – Il costo di luce e gas; il tasso di “dipendenza” delle Marche in tema di approvvigionamento; la produzione di energia e le caratteristiche relative ai consumi del nostro territorio; le prospettive per garantire al paese e alle imprese un mercato competitivo e sostenibile; le comunità energetiche, le rinnovabili; il ruolo dei Comuni nella transizione energetica e lo sviluppo sostenibile. Tutti argomenti toccati nel corso dell’incontro organizzato da Confindustria e CNA di Pesaro e Urbino con la collaborazione e il patrocinio del Confidi regionale Uni.co. all’Unione Pian del Bruscolo. Dall’analisi delle risorse energetiche alla lettura delle bollette fino alle opportunità per imprese ed enti locali, alle agevolazioni, le opportunità fino al ruolo degli Enti locali sull’argomento.

Tra i relatori del convegno (aperto dal sindaco di Vallefoglia, Palmiro Ucchielli e dal vicepresidente di Confindustria, Davide Broccoli), il direttore di Confindustria, Andrea Baroni che ha delineato il quadro relativo al mercato dell’energia; l’energy manager Marco Giovagnoli che ha spiegato in dettaglio le voci che compongono una bolletta. E’ toccato poi al consulente energetico di CNA, Davide Barbaresi parlare di progetti (pubblici e privati), finanziabili con risorse legate alla transizione energetica. Di comunità energetiche rinnovabili ha parlato Stefano Monticelli di Federconsumatori e di Comuni protagonisti della transizione energetica e dello sviluppo sostenibile ha parlato Giovanni Gostoli, direttore della Rete dei Comuni sostenibili. Ha chiuso i lavori il presidente di CNA Pesaro e Urbino, Michele Matteucci.   

Qualche riflessione durante il convegno è emersa come ad esempio che la transizione energetica, da un punto di vista economico, non ridurrà i costi ma tendenzialmente li aumenterà, come già accade. Negli ultimi 15 anni per finanziare le rinnovabili che oggi pesano per il 40% del totale nazionale, l’Italia ha investito oltre 13 miliardi di euro all’anno per realizzare impianti che soddisfano attorno al 20% dell’energie rinnovabili (fra fotovoltaico, eolico e bioenergia), mentre l’altra parte di rinnovabili era già consolidata storicamente da idroelettrico e geotermico.

Va sottolineato che l’Italia è un paese molto virtuoso rispetto alla media europea, ma non è possibile nel breve eliminare una fonte certa come il gas per compensare fonti rinnovabili che per loro natura non sono continue.

È vero che sulla sostenibilità dobbiamo dare l’esempio in tema di transizione, ma nel breve serve una sana riflessione sulla sopravvivenza economica, soprattutto se non possiamo imporre la stessa linea a paesi come Cina, India e Stati Uniti che pesano per il 70% delle emissioni mondiali, mentre l’Europa è sotto al 10%.

Fra l’altro la riflessione sulla transizione non dovrebbe riguardare solo la produzione di energia, ma anche i trasporti, l’eccesso di consumi, l’alimentazione.

Quindi occorre consumare meno e meglio e ridurre la produzione di Co2. Su questi temi Confindustria e CNA di Pesaro e Urbino proseguiranno la loro collaborazione in favore delle imprese.

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