CNA_Pesaro_Urbino_POSITIVO

Codice degli appalti, mancanza di mano d’opera, bonus ed energia. CNA sui temi di attualità  

Riunione della presidenza della CNA di Pesaro e Urbino

PESARO – Codice degli appalti, mancanza di mano d’opera, bonus ed autoproduzione di energia. Temi sui quali ha fatto il punto di recente il presidente nazionale dell’associazione, Dario Costantini, ma sui quali si confronta costantemente anche la presidenza della CNA di Pesaro e Urbino. Cominciamo dall’entrata in vigore il nuovo Codice degli appalti.  

Come CNA dobbiamo essere orgogliosi dei risultati importanti che abbiamo ottenuto lungo il percorso della sua approvazione, dal riconoscimento dei consorzi artigiani alla suddivisione in lotti. Secondo il presidente Costantini “Rimangono tuttavia alcune criticità, come il subappalto a cascata, e in genere ci poniamo una serie di interrogativi. Le circa 36mila stazioni appaltanti riusciranno ad assicurare finalmente la totale digitalizzazione del sistema o ci sarà ancora chi chiederà i sigilli in ceralacca sulle buste contenenti le offerte come un secolo fa? Soprattutto, le piccole imprese riusciranno ad aggiudicarsi una fetta più consistente dell’attuale 5 per cento di un mercato che vale 200 miliardi l’anno o saranno comunque avviluppate in lacci e lacciuoli di ogni genere che ne freneranno la crescita?”.

“Uno dei principali problemi delle imprese italiane, e di artigiani e piccole in particolare, è la mancanza di mano d’opera – ha lanciato l’allarme il presidente della CNA – la riforma degli Its è quindi benvenuta ma in realtà ci sono sempre meno giovani che vogliono svolgere i nostri mestieri. Con l’aggiunta di una gelata demografica senza pari. E questo nonostante le Pmi costituiscano l’accesso principale al mondo del lavoro: l’80 per cento dei nuovi assunti, e il 70 per cento dei giovani sotto i trent’anni, è merito di queste aziende. È giocoforza quindi andare a cercare giovani di buona volontà al di fuori dei confini nazionali. Con le altre associazioni europee delle piccole imprese abbiamo firmato il Patto di Taormina grazie al quale  stiamo lavorando alla creazione di scuole di formazione nei Paesi del Nord Africa dai quali far venire in Italia giovani già preparati”.

“Oggi si sente dire di tutto e di più, in genere negativamente, dei bonus per la riqualificazione energetica degli immobili – ha rilevato Costantini – ma bisogna rammentare che grazie a queste misure non sono state emesse due tonnellate di Co2 e sono stati risparmiati 1,6 miliardi di metri cubi di gas. Questo mercato ha, inoltre, trainato la ripresa economica, raddoppiando il suo valore fino a 50 miliardi dai 25 del 2019. Comunque, qualsiasi cosa si possa pensare di questi bonus, non si può dimenticare la questione dei crediti incagliati che va risolta al più presto e una volta per tutte, in quanto le imprese si sono limitate ad applicare una legge dello Stato e non possono patire conseguenze che lo stesso Stato non aveva eventualmente previste”.

Infine, Costantini ha rilanciato la proposta della CNA di favorire l’autoproduzione di energia attraverso l’installazione sui capannoni di impianti fotovoltaici. “Sono 200mila le piccole imprese pronte a farlo – ha evidenziato – se fosse concesso un credito d’imposta pari al 50 per cento dell’investimento. E con una dotazione di 2,5 miliardi in tre anni i benefici sarebbero molti, da una nuova potenza pari a un terzo dell’intera capacità italiana alla riduzione dei consumi di gas par due miliardi di metri cubi annui, al taglio di due terzi del costo delle bollette delle imprese, che porterebbe a una forte crescita della competitività del sistema Paese”.

Per questi investimenti di interesse pubblico possono essere utilizzate le risorse del Pnrr. I privati hanno dimostrato a più riprese di essere molto più efficienti delle amministrazioni pubbliche in quanto a capacità di spesa. Di conseguenza, è necessario dare alle imprese, e alle piccole imprese in particolare, fiducia. “Le nostre imprese – ha concluso Costantini – contrariamente ad alcuni stereotipi non sono l’ostacolo allo sviluppo dell’Italia. Piuttosto, ne rappresentano la molla, uno dei principali pilastri del Paese, presidio economico e sociale nel contempo. Non de localizzano. Sono alfieri del Made in Italy. Non chiedono aiuti, deroghe, scorciatoie. Rivendicano solo il diritto i lavorare in un contesto a misura di ‘piccoli’ nell’interesse del nostro Paese”.

In foto la presidenza CNA di Pesaro e Urbino. Da sinistra a destra: Daniele Gaudenzi; Alberto Barilari; Caterina Zonghetti; il direttore Claudio Tarsi; Daniele Volpini; il presidente provinciale Michele Matteucci; Roberto Annibali

Altre notizie