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Appalti pubblici per le Pmi più facile partecipare, accolte proposte CNA

Riorganizzazione delle stazioni appaltanti, vietati accorpamenti artificiosi dei lotti, riduzione degli oneri, revisione dei prezzi, alcune delle misure presentate dall’associazione

Appalti pubblici, più facile per le piccole imprese partecipare alle gare

Accolte le proposte di modifica presentate dalla CNA

PESARO – La tutela delle piccole imprese passa anche da azioni concrete. Ed è così che grazie a CNA il Senato ha approvato, a larghissima maggioranza, il testo delega sugli appalti pubblici che ora passa all’esame della Camera ma che contiene importanti novità che tutelano le piccole e medie imprese.

In particolare, è stata recepita la nostra sollecitazione rispetto a un più marcato riferimento alla necessità di coinvolgere in modo più incisivo le micro e piccole imprese. “In tal senso – spiega Fausto Baldarelli, responsabile di Cna Costruzioni di Pesaro e Urbino – è stato opportunamente inserito un chiaro principio nella legge delega al fine di vietare gli accorpamenti artificiosi dei lotti da parte delle stazioni appaltanti. Divieto supportato dalla richiesta di suddividere i lotti in modo qualitativo e quantitativo a seconda dell’oggetto dell’appalto”.

Non solo. “Positiva anche l’introduzione dell’obbligo di inserimento nei bandi di un regime obbligatorio di revisione dei prezzi, tema caldo e quanto mai attuali in questi mesi, così da garantire dinamiche più fluide in caso di specifiche contingenze negative”.

Secondo Baldarelli “è apprezzabile anche la previsione di un’attività di monitoraggio dei processi di riorganizzazione delle stazioni appaltanti, che confidiamo sia indirizzata a contenere un automatismo che si è verificato in questi anni, ovvero che tale riorganizzazione generi una concentrazione del mercato, contraddicendo nei fatti il principio di tutela delle imprese di minori dimensioni”.

Nel complesso, il disegno di legge, secondo la CNA muove sempre dal principio di aderenza alle direttive europee, le cui direttrici sono semplificazione e trasparenza: riduzione degli oneri, uso strategico degli appalti e, soprattutto, facilitazione all’accesso per le Pmi.

“Finalità – conclude il responsabile di CNA Costruzioni – che auspichiamo vengano perseguite con coerenza nella definizione degli strumenti attuativi che seguiranno all’approvazione della legge delega, così da non ripetere gli errori applicativi riscontrati con la disciplina introdotta nel 2016, che ha generato un apparato normativo così complesso da non consentire un’agevole applicazione delle procedure previste per gli appalti, e disatteso i principi cui si doveva ispirare.

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